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(1) Dalla Filosofia Naturale alla Fisica, scienza sperimentale

il cielo stellato sopra di me... (Kant)

venerdì 26 settembre 2014, di Marcello De Vita

Fin dai tempi antichi i nostri simili si sono fatti domande sulla natura dei fenomeni naturali attorno a loro.

Interpretando le osservazioni hanno formulato interpretazioni, congetture, e anche intere teorie che potessero spiegarne il comportamento.

In generale, prima di Galilei, i filosofi della natura formulavano la loro rappresentazione del mondo e dei fenomeni naturali sulla base di:
- osservazioni
- formulazione di ipotesi per lo più qualitative
- confronto delle ipotesi con le osservazioni.

Come esempio, abbiamo schematicamente discusso come Aristotele elabora la sua visione del moto (inteso come spostamento)

osservazioneipotesi
in cielo corpi celesti eterni, in terra tutto si rovina corpi celesti e terrestri formati da sostanze differenti
moti eterni, regolari e circolari delle stelle in cielo mondo sovralunare sede della perfezione dell’eternità e dell’assoluto
moti lineari e destinati ad esaurirsi in Terra sublunare del mondo imperfetto e perituro degli e della natura
moti "spontanei": il fumo sale, il legno galleggia; i corpi pesanti (gravi) cadono a terra, etc. in base alla loro composizione dei 4 elementi, terra aria acqua fuoco, i corpi tendono a tornare all’origine
moti "violenti" (da vis forza) durano fin quando la forza è attiva
moto della freccia? vortici di aria la spingono (ipotesi ad hoc)

E’ importante distinguere le osservazioni, che sono condivisibili con tutti, e le interpretazioni che invece possono essere molto differenti tra loro: ad esempio la tradizione cinese individua 5 elementi, diversi da quelli di Aristotele:
Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua

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P.S.

Sulla fisica di aristotele

Videolezione 18 minuti

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